Come funziona l’Airbag per moto e in quanti secondi si attiva

airbag moto
airbag moto

Il motociclismo porta con sé anche enormi rischi. Ma come possiamo divertirci e proteggerci al meglio, dentro e fuori le piste, senza però trascurare la sicurezza? In questo ci vengono in aiuto gli airbag per moto, che non sono altro che giacche da indossare.

Gli Air-Bag per moto, sono una delle soluzioni più innovative in termini di equipaggiamento di sicurezza, offrono una protezione senza precedenti in situazioni critiche e, in alcuni casi, riducono drasticamente le lesioni al corpo. Questa volta andremo ad esplorare in profondità il mondo degli airbag per uso motociclistico, dalla loro storia, al funzionamento tecnologico, fino ad arrivare ai consigli pratici per la scelta e l’acquisto di un nuovo Gilet Airbag per moto.

Storia degli airbg

Sebbene il brevetto degli airbag per moto risalga agli anni ’70, è stato solo verso la fine degli anni ’90 che piloti di calibro mondiale della MotoGP e del Tourist Trophy hanno iniziato a metterli alla prova.. Inizialmente, questi dispositivi erano molto più rudimentali e non offrivano la sofisticata protezione che hanno oggi. Questi dispositivi, solo negli ultimi anni stanno vedendo la luce nell’uso quotidiano e amatoriale, dovuto anche a prezzi sempre più accessibili.

Nomi come Valentino Rossi, Marc Marquez e Guy Martin sono stati dei veri “pionieri” degli airbag da moto. Ma come funzionano? Quali sono i costi?

Apertura in meno di 1 secondo, dati dalla MotoGP

motociclista in curva

Le esperienze e le cadute dei motociclisti progessionisti, hanno contribuito in modo significativo nell’efficacia di questi sistemi di sicurezza passivi (si attiva in automatico senza l’intervento del motociclista). Un episodio che ha catturato l’attenzione globale è stato l’incidente di Marc Marquez, nelle prove di venerdì sul circuito del Mugello nella stagione 2013.

L’incidente è avvenuto durante una sessione di prove libere del Venerdì in MotoGP 2013 sul circuito del Mugello, quando Marquez è caduto alla folle velocità di 337.9 km/h in prossimità della curva “San Donato”. La telemetria dell’incidente ha fornito dati affascinanti, inclusi quelli relativi all’attivazione dell’airbag integrato nella sua tuta.

La caduta è avvenuta con una decelerazione i 25g. Quest’ultimo dato, rimane teorico, poiché gli accelerometri che misurano la decelerazione avevano raggiunto il loro limite massimo registrabile (che è inferiore ai 25g), quindi è stato un dato estrapolato dai tecnici e ingegneri in modo teorico.

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In quel frangente, il sistema di sicurezza aribag ha identificato una situazione di pericolo a 337.9 km/h in soli 0.025 secondi, attivando l’airbag circa 0.080 secondi prima che Marquez entrasse in contatto con l’asfalto.

Il meccanismo di gonfiaggio si è attivato in un intervallo di soli 0.050 secondi. In questo tempo il dispositivo ha rilevato un’anomalia, ha dato il segnale di attivarsi e l’airbag si è completamente espanso, offrendo una protezione immediata. La telemetria durante la caduta al suolo, ha registrato ulteriori impatti a 1.2 secondi, 1.9 secondi, 2.3 secondi e 3 secondi dopo l’attivazione dell’airbag. Incredibilmente, in altri tempi sarebbe stato un evento drastico, ma in quel caso, Marc Marquez è emerso illeso dall’incidente.

Come funzionano i gilet airbag?

La maggior parte, sono stati concepiti per essere indossati sotto la giacca da motociclismo, ma esistono anche di quelli che è possibili indossare sopra all’abbigliamento.

A differenza delle protezioni tradizionali, come guanti, ginocchiere, casco e etc.., gli airbag per moto presentano una capacità di dissipazione dell’energia che è 20 volte superiore. Questo significa che l’energia (che tradurremo in impatto) viene assorbita gran parte dall’airbag, così da evitare che raggiunga il corpo del motociclista. L’airbag, è progettato per dissipare completamente l’energia, la velocità e la forza dell’impatto, fungendo come una sorta di scudo durante gli incidenti.

Meccanismo di attivazione

Potrebbe dividere i dispositivi in meccanici ed elettronici

  • Airbag Meccanici: soprattutto quelli più economici, operano tramite un sistema meccanico, di solito un cavo collegato direttamente alla moto. Questo airbag si attiva quando il cavo viene tirato con una forza superiore a un certo limite (di solito 30 kg), rilasciando CO2 da un serbatoio e gonfiando l’airbag all’istante. Sono facilmente riutilizzabili, hanno un costo contenuto e non richiedono batterie, ma hanno il difetto che il dispositivo si potrebbe attivare anche per errore o quando si scende dalla moto velocemente.
  • Airbag Elettronici: sono quelli che hanno un costo superiore ai precedenti. Operano attraverso diversi sensori avanzati come accelerometri e giroscopi. Questi dispositivi utilizzano algoritmi sofisticati per rilevare quando il corpo è sottoposto a forti accelerazioni (o rotazioni), che possono avvenire durante un incidente, così in meno di un secondo attivano l’airbag e offrono una protezione tempestiva. Sono più pratici, più sicuri e quasi sempre sono riutilizzabili, l’unica pecca che hanno bisogno di essere ricaricati per far funzionare i sistemi elettronici.

In quanto si gonfia un aribag per moto

Una volta attivato, il meccanismo fa scoppiare una piccola carica che perfora un sigillo metallico che si trova su una bomboletta di CO2 liberando il gas in modo istantaneo. Dal momento dell’attivazione della CO2, il gilet si gonfia in un tempo estremamente breve, meno di 0.25 secondi. Questa rapidità è cruciale per assicurare al motociclista una protezione immediata nel momento dell’impatto al suolo.

Normative e statistiche

In Italia l’utilizzo degli airbag per moto non sia ancora obbligatorio, per essere immessi nel mercato devono soddisfare specifici requisiti e ottenere l’omologazione europea (EN1621/4).

Gli studi condotti durante i crash test rivelano dati impressionanti riguardo l’efficacia degli airbag per i motociclisti. Si è osservato che i danni da trauma cranico possono essere ridotti fino all’83%. Tutti concordano sul fatto che l’utilizzo di airbag è fondamentale non solo per la pista, ma anche nell’uso quotidiano, dove avvengono la maggior parte degli incidenti con lesioni gravi.

Costi

airbag in moto

Gli airbag per motociclisti, hanno una gamma di prezzi che spazia dai 200 euro a oltre 1000 euro. Quando iniziamo la ricerca ci vediamo sommersi di caratteristiche tecniche e informazioni che non siamo in grado di gestire.

Ci sono una moltitudine di opzioni e, di conseguenza, una scala di prezzi che può variare notevolmente. È possibile imbattersi in offerte accattivanti a partire da circa 150€, che bisogna stare attenti perché spesso sono poco efficaci e non hanno una vera omologazione europea. Di solito si tratta di dispositivi di sicurezza che sono stati concepiti per un uso diverso, come per bici o equitazione.

La variazione dei costi è strettamente legata anche alle tipologie di dispositivi disponibili sul mercato: si va da semplici gilet, ideali per chi cerca una soluzione pratica e immediata, che si gonfiano all’esterno della giacca. Fino ad arrivare a giubbotti con airbag integrati, che combinano protezione e stile in un’unico accessorio.

Manutenzione dell’Airbag per Moto

  • Controllo Regolare: verificare periodicamente lo stato dell’airbag, assicurandoci che non ci siano danni o strappi evidenti.
  • Sostituzione CO2: Dopo ogni attivazione, sostituire la bomboletta di CO2 seguendo le indicazioni del produttore.
  • Pulizia: seguiamo sempre le istruzioni per la pulizia e l’eventuale lavaggio del dispositivo secondo quando riportato dal produttore, evitando sempre, prodotti corrosivi o additivi forti che possano danneggiare i materiali.
  • Riparazioni: in caso di danni visibili o presenti, rivolgiamoci ai centri specializzati o contattiamo il servizio clienti del produttore.
  • Conservazione: quando non viene utilizzato per lunghi periodi, conservare la giacca o l’airbag in un luogo asciutto e lontano da fonti di calore.

In un’epoca in cui la tecnologia avanza a passi da gigante, l’integrazione di dispositivi come gli airbag nei nostri viaggi quotidiani diventa non solo una scelta consapevole ma un dovere verso noi stessi e chi trasportiamo.

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