Tutte le moto moderne sono dotate di molteplici dispositivi di sicurezza, che servono a proteggere sia il conducente quando è in viaggio e sia la moto quando è parcheggiata. In questo articolo parleremo dei dispositivi di sicurezza alternativi al bloccasterzo danneggiato. Questo perché una delle caratteristiche di sicurezza di serie che è presente su tutte le moto e scooter è proprio il bloccasterzo. Ma tale dispositivo, per un motivo o un’altro, può danneggiarsi e non funzionare più.
Sono molti i motociclisti che fanno affidamento solo su questo dispositivo di sicurezza, non sapendo che è tra quelli meno affidabili. Un tempo non esistevano tali sistemi di bloccaggio, tra i diversi scooter che non erano dotati di un blocco del manubrio vi ricorderete sicuramente la classica Vespa.
Il concetto è semplice, quando abbiamo spento la moto (o scooter), si gira la chiave (in alcuni casi occorre anche premerla) attivando il pistone che blocca la rotazione dello sterzo. Quindi, una volta parcheggiato lo scooter (o moto), girando la chiave si spinge il fermo d’acciaio che blocca la forcella (o il canotto di sterzo), impedendo il movimento del manubrio. Questo dispositivo di sicurezza potrebbe rompersi in diversi modi, tra cui: una caduta,un tentato furto, o malfunzionamento del pistone. Una volta che il bloccasterzo è danneggiato e fuori uso, abbiamo solo due alternative che possiamo mettere in opera. La è riparare il bloccasterzo presso un’officina e spendere centinaia di euro per un dispositivo che possiamo fare a meno, di seguito vedremo perché. La seconda, che noi consigliamo, è adoperare altri dispositivi di sicurezza in alternativa al bloccasterzo. Adesso entriamo nel dettaglio.
Indice
- Funzionamento
- Sicurezza
- Scoraggiare i ladri
- Alternative al bloccasterzo
- Lucchetti facili da trasportare
- Supporti per lucchetti
- Il bloccasterzo non funziona?
Funzionamento
Il fine del bloccasterzo è bloccare il manubrio da un lato, evitando che questo giri e che la moto venga rubata durante la sosta. Questo dispositivo si attiva semplicemente girando il manubrio verso sinistra (raramente a destra) tenere la chiave in posizione Off. Una volta trovata la posizione corretta del manubrio, spingere la chiave in fondo e ruotarla verso sinistra. Una volta che siamo riusciti a rimuovere la chiave, questo è il segnale che il dispositivo è stato attivato correttamente. Quindi, una sorta di perno d’acciaio blocca la rotazione del manubrio.
Nelle moderne moto o scooter con sistema di avviamento senza chiave, il bloccasterzo è elettronico (non su tutti i veicoli). Il funzionamento è molto simili al precedente, ma mentre prima veniva attivato fisicamente dal conducente quando girava la chiave, in questo caso è la centralina che attiva un pistone idraulico per bloccare lo sterzo. Per farlo occorre sempre girare una sorta di chiave fissa, questo serve ad evitare che il dispositivo si attivi per errore durante la marcia.
Sicurezza
Facciamo una premessa, il bloccasterzo è tecnicamente tra i dispositivi antifurto meno sicuri per le moto e gli scooter. Aspettate, con questo non vogliamo dire che è un’invenzione inutile, ma solo che non è infallibile al 100% come viene pubblicizzato. Tanto è vero che ne abbiamo parlato anche nell’articolo “come evitare di farsi rubare la moto“. In una città ideale e civilizzata sarebbe un dispositivo fantastico, ma nelle grandi metropoli dove i ladri sono molto… molto poveri (per non dire st****), bisogna stare attenti.
Nella maggior parte delle moto il blocco del manubrio può essere rotto “facilmente” con la pressione e la forzatura dello stesso. Ci sono moltissimi video online che mostrano come i ladri spezzano il bloccasterzo in pochi secondi. Il sistema per romperlo è alquanto semplice, il malintenzionato si siede sulla moto e con i piedi forza letteralmente il manubrio. In questo modo il fermo di blocco, si piega o si spezza del tutto, rendendo il manubrio libero di muoversi.
La maggior parte delle motocicli ha sistemi di sicurezza elettronici collegati alla bloccasterzo e in caso di rottura, la centralina attiva il sistema di allarme acustico che disincentiva i ladri dal portare via la moto. Di seguito andremo a chiarire anche perché il bloccasterzo è inutile.
Scoraggiare i ladri
Ci sono motocicli facili da rubare e altri più difficili, come ci sono scooter maggiormente ricercati dal mercato nero e quelli che nessuno vuole. Prima di vedere i sistemi di sicurezza alternativi al bloccasterzo, vediamo come rendere sicura la moto quando è parcheggiata fuori casa.
- Visibilità: quando parcheggiamo la moto rendiamola visibile alle telecamere, alle attività commerciali di amici o di qualcuno che ci fidiamo.
- Illuminazione: di notte la luce dei lampioni potrebbe essere un deterrente, ma se la zona è poco trafficata sarà un incentivo, poiché la moto sarà visibile da lontano.
- Utilizziamo l’ambiente: gli oggetti fissi come lampioni o pali di delimitazione possono essere “utilizzati “per bloccare la moto al suolo. Attenzione che legalmente è vietato fissare la moto ai lampioni pubblici, ma è uno di quei divieti che la polizia ci passa sopra, difficilmente ci faranno una contravvenzione.
- Traffico: esistono due unità di pensiero,
- i primi sono quelli che preferiscono parcheggiarla in zone molto trafficate, perché pensano che i pedoni di passaggio possano essere un deterrente per i ladri;
- i secondi sono quelli che nascondono la moto in viali poco trafficati, perché ritengono che meno sarà visibile e meno probabilità ci siano che i ladri di passaggio la possano trovare.
- Altre moto: oltre a parcheggiarla dove ci sono altre moto, verifichiamo i sistemi di sicurezza che hanno gli altri veicoli. Dobbiamo superare il livello di sicurezza degli altri scooter e motocicli, poiché i ladri preferiscono rubare le cose facili, non vanno certo a complicarsi la vita.
Alternative al bloccasterzo
Noi di DuoMoto.it che utilizziamo la moto tutto l’anno abbiamo una pratica testata sull’uso del bloccasterzo, lasciamo la moto parcheggiata senza azionare il blocco del manubrio. Cerchiamo di spiegarci meglio. Quando si è al bar o in un negozio e dobbiamo lasciare la moto ferma solo un paio di minuti, attiviamo il bloccasterzo e un blocca disco (dipende dalla zona, non vogliamo essere troppo schiavi dei motocicli). Se invece dobbiamo lasciare lo scooter o la moto parcheggiata per qualche ora o per l’intera giornata, preferiamo fermarla senza attivare il bloccasterzo ma utilizzare dispositivi alternativi, come: catena, bloccadisco e blocca ruota.
Se il bloccasterzo non è attivato, il ladro di passaggio non potrà romperlo. Ma trovandosi alle prese con diversi blocchi che fermano la moto, ci ritroveremo solo con qualche lucchetto forzato, che possiamo rimpiazzare facilmente. Ricordiamo che i ladri non cercheranno di forzare l’apertura della chiave, ma per loro sarà più semplice romperlo con tronchesi idrauliche o similari. Quindi, il bloccasterzo riserviamolo per fermate lampo.
Per il ladro che è intenzionato a rubare la nostra moto, l’ultimo suo problema sarà il bloccasterzo. Difatti, quello che notiamo dai video di furti di scooter, loro controllano solo se ci sono lucchetti e catene alle ruote, non si preoccupano minimamente del bloccasterzo poiché lo rompono in pochi secondi.
Un buon lucchetto a “U” per la ruota o una catena corazzata, sono molto più difficili da rompere rispetto al blocca-sterzo. Per questo abbiamo detto che se il bloccasterzo si rompe, possiamo parcheggiare la moto in sicurezza anche senza. Noi consigliamo di attivare due o tre sistemi di sicurezza diversi, così da arrecare maggiori problemi al malintenzionato. Utilizzare un sistema di sicurezza misto, prevedere molto tempo e diversi attrezzi per scassinarli tutti. Adesso vediamo tutti i migliori sistemi di sicurezza alternativi al bloccasterzo e che evitano di farci rubare la moto.
Catena
La catena è tra i dispositivi più sicuri, se adoperati correttamente. Si consiglia di non acquistare prodotti economici, ci dispiace dirlo ma non dobbiamo badare a spese su questo accessorio! Il materiale deve essere in acciaio temperato, perché resistente al taglio. La maglia deve essere a sezione tonda perché difficile da tagliare e la tronchese tenderà a scivolare quando viene stretta. In ultimo, per evitare di graffiare il cerchio della moto e le carena dello scooter, preferiamo il rivestimento in tessuto, perché più duraturo di quello in gomma.
Perché posizionare la catena sulla sella della moto o dello scooter? Spesso si vedono motociclisti e scooteristi che fanno passare la catena tra la ruota e poi sulla sella. Questo sistema ha due vantaggi: il primo è che si evita di sporcarla o bagnarla a causa della pipi dei cani; il secondo motivo, che è quello che ci interessa, è che la catena è più difficile da tagliare. Mettiamoci per un secondo nei panni di un ladro che vuole tagliare una catena. Quando la catena si trova al suolo è più facile appoggiare la tronchese sul manto stradale e fare forza con il nostro peso su di essa. Diversamente succede quando la catene è sulla sella, il ladro in questo caso deve fare forza solo con le braccia e non con il proprio peso. Pertanto vi è un oggettivo vantaggio che produce maggiore fastidio al malintenzionato.
- Grado di sicurezza: 9
- Peso: 4,7 Kg /6,5 Kg
- Dimensioni: 120 /150 cm
- Materiale: acciaio temperato
- Allarme sonoro: No
Lucchetto ad arco
Il lucchetto ad arco corazzato viene utilizzato passandolo tra i raggi della moto o direttamente sul cerchio della ruota. In questo caso il ladro dovrà solo tagliare il lucchetto con una smerigliatrice angolare (chiamato volgarmente flex). Cerchiamo di acquistare un prodotto robusto, di qualità e rivestito in gomma. Se dobbiamo proteggere la moto, qualche centinaio di euro per i dispositivi di sicurezza li dobbiamo mettere in considerazione, soprattutto se si vive in una metropoli con alta probabilità di furti.
- Grado di sicurezza: 7
- Peso: 1,8 Kg
- Dimensioni: 18 cm x 14 cm
- Spessore: 18 mm
- Materiale: acciaio temperato
- Allarme sonoro: No
Lucchetti facili da trasportare
Uno dei problemi maggiori di quando si viaggi in moto è come trasportare catena e lucchetti senza zavorrarci troppo, mentre non ci saranno complicazioni per il blocco del disco o similari. I lucchetti e le catene de moto sono pesanti e ingombranti, non serviranno a molto se non li portiamo con noi. Diversamente per gli scooter che hanno un ampio sottosella dove si possono alloggiare pesanti dispositivi di sicurezza. In moto dobbiamo “ingegnarci” per trasportarli o possiamo portare con noi alternative valide, vediamone alcune.
Blocca disco
Il bloccadisco è uno dei sistemi di sicurezza per le due ruote più utilizzato, sempre valido e facile da trasportare nel piccolo sottosella della moto o nello zaino. Utilizzarne uno che combina allarme sonoro e blocco del disco è il giusto compromesso per ottenere un buon sistema di sicurezza. Esistono di vario tipo, ma quello che consigliamo sono quelli ad arco stretto, blindati e con un allarme sonoro. In questo caso è inutile spendere molti soldi, basterà uno da poche decide di euro. Il malintenzionato farà prima a rompere il disco con una martellata.
- Grado di sicurezza: 3
- Peso: 350 gr
- Dimensioni: 11 x 10 cm e spesso 7 cm
- Materiale: interno in Rame esterno in Zinco
- Allarme sonoro: Si
Blocca corona
Oltre a bloccare il disco, un’altro dispositivo che viene molto utilizzato dai motociclisti più attenti è il blocca corona che evita la rotazione della ruota posteriore. Si tratta di uno dei dispositivi più validi da utilizzare come alternativa al bloccasterzo. E’ possibile acquistare un semplice blocca disco ad arco largo o un lucchetto corazzato (come quelli da serranda). La cosa essenziale che dobbiamo verificare è lo spessore del pistone di chiusura e la larghezza interna disponibile. Questo deve essere delle dimensioni adeguate a farlo passare tra i fori della corona, cosicché il ladro avrà difficoltà ad individuarlo e posizionare una leva all’interno. Quello scelto da noi ha un diametro da 1,4 cm, quindi verifichiamo con un metro che il foro della nostra corona sia almeno di 1,5 cm.
- Grado di sicurezza: 8
- Peso: 1 Kg
- Dimensioni: 13 x 7 cm
- Materiale: Acciaio temperato
- Allarme Sonoro: No
Blocca leva freno
I lucchetti che bloccano le ruote sono più sicuri, ma come abbiamo detto in precedenza, il segreto sta nel diversificare. Questo dispositivo bloccafreno non farà altro che bloccare la leva del freno in posizione di frenata, scusate il gioco di parole. Sebbene questo dispositivo sia realizzato in acciaio e sia molto resistente, dovremmo utilizzarlo come deterrente visivo e non come unico dispositivo di sicurezza. Il vantaggio di questo lucchetto è che può essere trasportato facilmente e si attiva in pochi secondi.
- Grado di sicurezza: 2
- Peso: 450 gr
- Dimensioni: 14 x 6
- Materiale: lega di alluminio
- Allarme sonoro: No
Supporti per lucchetti
In commercio alcune aziende hanno creato degli specifici supporti per lucchetti così da poter fissare il dispositivo di sicurezza alla moto senza doverlo trasportare nello zaino o nel sottosella. Vengono fissati al telaio laterale della moto e poi il lucchetto può essere alloggiato in sicurezza senza che lo perdiamo per strada. Sono adatti al montaggio di lucchetti tondi, ovali o corazzarti. Consigliamo di verificare le specifiche tecniche per accertarsi che sia adatto al lucchetto che abbiamo scelto di fissare.
Il bloccasterzo non funziona?
I motivi possono essere diversi, il primo è che qualcuno ha forzato la nostra moto e hanno danneggiato il sistema di bloccaggio. Prima di entrare nel panico, proviamo a verificare le altre problematiche che causano questo imprevisto.
- La chiave non entra fino in fondo e non viene rilasciata quando attiviamo il bloccasterzo. In questo caso il problema sta nella serratura. Qualche pistoncino interno potrebbe essere bloccato e il codice della chiave non viene letto correttamente. Possiamo provare spruzzando del lubrificante secco per contatti elettrici e inserire più volte la chiave. Se non funziona, potrebbe essersi formato dello sporco all’interno o si è semplicemente usurato.
- ECU difettosa. In alcune moto di nuova generazione il bloccadisco è elettronico e se la centralina (ECU) non funziona correttamente, il blocco dello manubrio non si attiva. In questo caso si prova con un reset e aggiornamento del software della centralina.
- Bloccasterzo usurato o sporco. Come abbiamo detto in precedenza, il bloccaggio avviene tramite un pistone che entra in una specifica area (chiamato volgarmente fermo). Alle volte lo sporco, il grasso o qualche malfunzionamento, blocca la fuoriuscita del pistone e non riusciamo ad attivare il bloccasterzo. Sulle moto è più facile identificare e pulire questo dispositivo, sugli scooter no. Rivolgiamoci a un’officina e in pochi attimi vi toglierà il dubbio.
- Classico errori da principianti è che il manubrio non è completamente girato. Alcuni scooter hanno un fermo molto preciso e non verrà attivato il bloccasterzo fino a quando il manubrio non è in posizione corretta.
- Usura, anche il bloccasterzo si usura con gli anni. Spesso non è nemmeno l’usura ma la ruggine che può bloccare il pistone.
Conclusioni
Come abbiamo visto, esistono numerose alternative al bloccasterzo rotto. Infatti, questo dispositivo è molto sopravalutato dai produttori e non è affidabile come dicono in tanti. Vi assicuriamo che è tra i sistemi di sicurezza meno utili quando un ladro è intenzionato a rubare la nostra moto (o scooter), meglio adoperare allarmi sonori, lucchetti resistenti e catene di ottima qualità.