Nel mondo dei veicoli terrestri ad alta velocità, la battaglia per il primato è sempre stata al centro dell’attenzione. Ingegneri di tutto il mondo si son sempre sfidati per progettare l’auto più veloce mai costruita. In questo articolo, analizzeremo il veicolo che ad oggi detiene il record mondiale di velocità. Inoltre, esamineremo la sua potenza, la velocità massima raggiunta e alcune delle sue caratteristiche più sorprendenti che la rendono unica nel suo genere.
La corsa verso la velocità maggiore mai raggiunta da un’auto, ha visto la nascita di diversi veicoli, tutti verso un unica direzione, l’innovazione tecnologica e il design aerodinamico. Questo veicolo non solo incarna l’aspirazione umana a spingersi oltre i limiti, ma rappresenta anche la dimostrazione delle straordinarie capacità dell’ingegneria e della creatività umana. Attraverso questo articolo, esploreremo il processo dietro la creazione dell’autovettura più veloce di sempre, le sfide che gli ingegneri hanno dovuto superare l’innovazione tecnologica e tanto altro che hanno permesso a questa auto di raggiungere velocità massima mai raggiunta da un veicoloa quattro ruote.
Il record mondiale attuale
Entriamo subito nel vivo, sveliamo qual’è il veicolo su terra guidato da una persona, più veloce mai costruito. Ci teniamo a precisare “guidato”, perché esiste anche una velocità maggiore raggiunta su terra, ma è un veicolo comandato a distanza, ma lo vedremo dopo.
L’autovettura più veloce di sempre è la ThrustSSC ! Si tratta di un’auto supersonica britannica, che ha stabilito il record mondiale per la velocità maggiore terrestre mai raggiunta il 15 ottobre 1997. Questo straordinario veicolo, guidato dal Capo Squadrone della Royal Air Force, Andy Green, che ha raggiunto la velocità di 1.227,986 km/h, superando il muro del suono e diventando il primo veicolo terrestre a farlo.
Più che autovettura, dovremmo parlare di un’aereo su terra. Ci sono molte più caratteristiche di un’aereo che di un’autovettura, di seguito vedremo quali sono le sue caratteristiche.
La potenza del ThrustSSC
Il motore dietro il ThrustSSC è un qualcosa di fantastico. Infatti, è alimentato da due motori a reazione Rolls-Royce Spey. Questi, sono gli stessi motori utilizzati negli aerei da combattimento F-4 Phantom II. Questi aerei vengono chiamati intercettori o bombardieri supersonici, utilizzati durante la Guerra del Vietnam e ancora attivi in alcuni paesi per addestramento dei piloti.
I motori sono in grado di generare una spinta combinata di 223 kN, per capirci meglio, si tratta di una potenza di oltre 110.000 CV. Si abbiamo capito bene, una quantità di potenza stratosferica per un veicolo su terra. La scelta di utilizzare motori a reazione è stata fatta dagli ingegneri e progettisti, per garantire una maggiore efficienza aerodinamica e una migliore capacità di accelerazione rispetto ai motori tradizionali a pistoni. Adesso vediamo le caratteristiche principali di questo veicolo, riassumendoli brevemente.
Caratteristiche principali
Il design del ThrustSSC è il risultato di un’attenta combinazione di ingegneria all’avanguardia, tecnologia avanzata e aerodinamica che sono anche sono i pilastri del successo nel settore aeronautico. L’obiettivo principale dei tecnici era creare un veicolo in grado di raggiungere e superare il muro del suono, mantenendo una stabilità e un controllo alla velocità supersonica. Di seguito sono riportate alcune delle caratteristiche più importanti del design del ThrustSSC:
Dettagli
- Struttura a doppio scafo: il ThrustSSC presenta una struttura a doppio scafo, simile a quella di un catamarano. Questo design offre una maggiore stabilità e aiuta a ridurre la resistenza aerodinamica.
- i due scafi laterali ospitano i motori a reazione;
- la sezione centrale ospita il cockpit, che non è altro che la cabina di pilotaggio degli aerei.
- Aerodinamica ottimizzata: Il ThrustSSC è stato progettato con un’accurata attenzione all’aerodinamica, con una forma affusolata e tutti gli angoli arrotondati, tutti questi accorgimenti aiutano a far scorrere l’aria attorno alla carrozzeria, riducendo la resistenza e consentendo al veicolo di raggiungere velocità maggiori.
- Sospensioni attive: progettate per adattarsi automaticamente alle variazioni delle condizioni della superficie stradale e mantenere una trazione costante durante l’accelerazione.
- Freni aerodinamici: che si estendono sul fianco del veicolo per aumentare la resistenza e ridurre la velocità in modo efficace. Questi, combinati con i paracadute di arresto, consentono al veicolo di decelerare rapidamente e in sicurezza.
- Cockpit pressurizzato: si tratta di un involucro, progettato per proteggere il pilota dalle intense forze gravitazionali e dalle variazioni di pressione associate al superamento del muro del suono.
- La cabina è dotata di un sistema di supporto vitale e di un sedile eiettabile, come presente negli aerei da combattimento.
- Materiali avanzati: mix di materiali leggeri e resistenti, come alluminio, acciaio e materiali compositi, per garantire la massima resistenza e la minima massa.
- Pneumatici speciali: A differenza delle auto tradizionali con pneumatici in gomma, il ThrustSSC utilizza pneumatici in alluminio massiccio per offrire una maggiore stabilità e resistenza alle deformazioni.
- Controllo aerodinamico: tra le dotazioni di questo veicolo troviamo le alette stabilizzatrici verticali montate sulla parte posteriore dei due scafi. Queste, migliorano la stabilità e consentono al pilota di regolare la traiettoria del veicolo.
- Sistema di telemetria: elettronica che monitora le condizioni del veicolo e del pilota durante il tentativo di record di velocità.
La sfida
Il record mondiale di velocità terrestre è stato stabilito nel Black Rock Desert, in Nevada, Stati Uniti. La zona è stata scelta per la sua vasta distesa di terreno piatto e la superficie compatta, ideale per tentativi di record di velocità. Durante il tentativo, il ThrustSSC ha percorso una distanza di 21 km in due corse, una in ogni direzione, per garantire che le condizioni del vento e dell’altitudine fossero equilibrate e per soddisfare i requisiti dell’organizzazione dei record mondiali, la Fédération Internationale de l’Automobile (FIA).
Perché il Black Rock Desert è ideale per i record di velocità
Il Black Rock Desert offre una serie di caratteristiche che lo rendono perfetto per i tentativi di record di velocità, vediamo quali:
- Superficie piatta: la superficie di questo deserto è eccezionalmente piatta e uniforme, con pochissime variazioni di altitudine. Questo permette ai veicoli di correre senza incontrare ostacoli o variazioni significative del terreno che potrebbero influire sulla velocità e sulla stabilità.
- Terreno compatto: composta da una miscela di argilla e sale, che si compatta in un terreno solido e resistente, offrendo una trazione anche alle alte velocità, riducendo il rischio di incidenti dovuti a terreni instabili.
- Strada aperta: il Black Rock Desert offre ampie distese di terreno aperto, permettendo ai veicoli di non dover affrontare curve o ostacoli lungo il percorso.
- Condizioni meteorologiche favorevoli: questo luogo è noto per le sue condizioni meteorologiche generalmente stabili e prevedibili, con bassi livelli di precipitazioni e venti moderati.
Riconosciuto dalla FIA
Per garantire che il tentativo di record di velocità terrestre del ThrustSSC fosse ufficialmente riconosciuto, il team ha lavorato a stretto contatto con la Fédération Internationale de l’Automobile (FIA), l’organizzazione responsabile dell’omologazione dei record mondiali. La FIA ha stabilito una serie di regole e requisiti per i tentativi di record di velocità, tra cui la necessità di completare due corse in direzioni opposte entro un’ora, per compensare eventuali vantaggi dovuti al vento o all’altitudine. Il team del ThrustSSC ha seguito scrupolosamente queste regole durante il tentativo, garantendo l’autenticità e la validità del record stabilito.
Impatto storico
Il successo del ThrustSSC ha avuto un impatto significativo sia nel campo dell’ingegneria che nella cultura popolare. Il superamento del muro del suono da parte di un veicolo terrestre ha rappresentato un momento storico, dimostrando che i limiti dell’ingegneria e della tecnologia possono essere continuamente spinti oltre.
Il ThrustSSC è diventato un simbolo del progresso e dell’innovazione, ispirando generazioni di ingegneri e appassionati di motori a sfidare i limiti della velocità e dell’innovazione.
Il futuro dei veicoli ad alta velocità
Sebbene il ThrustSSC detenga ancora il record mondiale di velocità terrestre, diverse squadre di ingegneri stanno lavorando su nuovi veicoli che mirano a superare il suo primato. Uno dei progetti più noti è il Bloodhound LSR, un veicolo alimentato da un motore a razzo ibrido che mira a raggiungere una velocità di 1.600 km/h. Sebbene il progetto Bloodhound abbia affrontato sfide finanziarie e tecniche, la sua esistenza dimostra che la passione per la velocità e l’innovazione continua a prosperare.
Al momento il progetto è stato messo in pausa, un po’ per mancanza di fondi e un po’ per il periodo Covid e post-Covid19.
Il successo e l’eredità del ThrustSSC
Dopo aver conquistato con successo il record mondiale di velocità terrestre, il team del ThrustSSC ha celebrato la loro impresa e il veicolo è entrato nella storia come il primo veicolo terrestre a superare il muro del suono.
Il record stabilito dal ThrustSSC nel 1997 nel Black Rock Desert ha lasciato un’eredità duratura nel campo dei veicoli ad alta velocità e ha ispirato nuove generazioni di ingegneri e appassionati a cercare di superare i limiti della velocità e dell’innovazione.
Conclusioni
Il ThrustSSC rappresenta l’impresa incredibile dell’ingegneria e della progettazione di veicoli ad alta velocità. Con la sua straordinaria potenza, velocità e caratteristiche uniche, ha stabilito il record mondiale di velocità massima mai raggiunta, che resiste da oltre vent’anni.
Tuttavia, la ricerca della velocità suprema continua, e sicuramente assisteremo a ulteriori innovazioni e progressi in questo affascinante campo. L’eredità del ThrustSSC e la sua influenza sul futuro dei veicoli ad alta velocità sono testimonianze della perseveranza umana e del desiderio di superare sempre i limiti ingegneristici.
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