Con la quantità di dispositivi elettronici che vengono utilizzati dai motociclisti durante i viaggi, si ha un costante bisogno di corrente elettrica per alimentarli. Alle volte una power-bank non basta, per questo l’unica soluzione plausibile è installare un alimentatore ricaricabile a USB direttamente sulla moto. Se la moto non è dotata di tale dispositivo, bisogna procedere ad un’installazione manuale di una presa USB. Questo accessorio fa parte dei dispositivi che è possibile acquistare e installare su qualsiasi moto in autonomia.
La procedura per il montaggio di una porta USB è molto semplice e non richiede particolari doti meccaniche e elettroniche, ma solo un po’ di praticità. La probabilità di fare danni con questi dispositivi a 5v è molto bassa. Di seguito sarà spigato passo passo la procedura per l’installazione in sicurezza del caricatore USB da moto. Se dopo aver letto tutto l’articolo si è ancora incerti, possiamo affidarci ad un tecnico specializzato che in pochi minuti installi il dispositivo. Ma prima vedremo come procedere e le cose che andranno evitate.
Perché installarlo?
Non c’è cosa più fastidiosa che rimanere con il telefono completamente scarico, soprattutto quando si è in moto e lo si utilizza come navigatore. I moderni smartphone vengono impiegati per ascoltare musica, controllare il meteo ed tra le altre cose, rispondere alle chiamate. Tutte queste attività messe inseme, abbassano rapidamente il livello della batteria dello smartphone. Per tale motivo, si è reso necessario installare una porta USB sulla moto che permetta di ricaricare i dispositivi elettronici.
Come funziona una porta USB?
Le prese USB sulle moto sono stati probabilmente tra gli accessori più richiesti dai motociclisti. La richiesta era così alta che molte aziende di moto e scooter hanno deciso di installarlo e offrirlo di serie.
Un caricatore USB per uso motociclistico è paragonabile ad una normale presa USB da casa. Solo che in casa il trasformatore per ricaricare il cellulare converte la corrente da 220 volt, a 5 volt che è la tensione nominale richiesta da quasi tutti i dispositivi portatili. Mentre la moto che ha una batteria che funziona a 12 volt, occorre un dispositivo che converte la corrente da 12 volt (batteria moto) a 5 volt (cellulare). Il funzionamento è semplicissimo, il gadget non fa altro che prendere la corrente generata dalla batteria della moto (12v), la converte a 5 volt e la invia alla presa USB.
Cosa è possibile connettere al caricatore USB?
Quando si viaggia in moto, di solito si fa affidamento su due o tre dispositivi elettronici: telefono (come navigatore), auricolari bluetooth e videocamera portatile. Ma su una presa USB da moto è possibile collegare anche ulteriori dispositivi, alcuni utili, altri indispensabili. Vediamo brevemente i dispositivi che è possibile collegare a una moto:
- cellulare;
- tablet;
- smartwatch;
- navigatore;
- auricolare bluetooth;
- videocamera sportiva;
- fotocamera;
- compressore portatile;
- mini casse portatili;
- luci supplementari;
- luce di emergenza;
- scaldavivande;
- scalda-guanti;
Tipologia di caricatori USB per moto
Caricatore a connessione USB diretta
La maggior parte dei caricatori USB che vengono installati sulle moto utilizzano una tipologia di cablaggio che va direttamente alla batteria. In sostanza, il dispositivo viene collegato direttamente alla batteria della moto tramite i due cavi in dotazione rosso e nero.
I Kit che si trovano in commercio sono dotati si un cablaggio, un connettore USB, un fusibile (opzionale) e un interruttore (opzionale). Per quanto attiene il cablaggio standard dei modelli base, si ha: da un lato i due cavi che si collegano alla batteria e dall’altro la presa USB di ricarica, null’altro.
Questo caricatore a USB possiede diversi vantaggi, tra cui: facilità d’installazione, montaggio rapido, basso costo di produzione e possibilità di avere diversi design. Solitamente queste prese vengono installate direttamente sul manubrio o nascoste dietro una carena. Inoltre, hanno una chiusura ermetica che li rende impermeabili e resistenti allo sporco.
Connessione DIN (accendisigari)
I primi modelli di moto che hanno adoperato porte per alimentazione esterna, erano di tipo “DIN”. Questa tipologia di connessione è molto simile all’accendisigari che sono dotate alcune autovetture. Ancora oggi è possibile trovare questo tipo di connessione sulle auto, sugli scooter e sulle moto. Ma visto che quasi tutti i dispositivi elettronici sono dotati di cavi USB, si è scelto di utilizzare questa presa (USB) su quasi tutte le moto e auto di recente immatricolazione.
Il vantaggio delle prese a connessione DIN è che possono gestire una grande quantità di corrente elettrica (rispetto alle prese USB), hanno una maggiore sicurezza dai cortocircuiti e offrono un ottima stabilità durante le vibrazioni.
Connettore SAE
Questo è una tipologia di cablaggio che prevede, tra la porta USB e la batteria, un ulteriore connettore. In sostanza, il cavo non è diretto, ma nel mezzo vi è uno spinotto maschio e uno femmina chiamato SAE. La forma è molto simile a due anelli paralleli disposti sfalsati tra loro (l’immagine chiarisce l’idea).
Perché questo ulteriore connettore nel mezzo? Il motivo è semplice, la parte iniziale è collegata e fissata alla batteria. Mentre lo spinotto può essere utilizzato per collegare o la presa USB o altri dispositivi, tra cui: una presa accendisigari, un mantenitore di carica della batteria, uno starter per l’avviamento d’emergenza e qualsiasi dispositivo abbia una connessione SAE.
Il vantaggio è chiaro, multifunzione e versatilità. Ma non solo, infatti questo tipo di connessione ha un elevato livello di sicurezza (rispetto ai precedenti), regge una grande quantità di corrente (rispetto ai precedenti) e si installa facilmente ed un unica volta, anche se dovessimo cambiare il dispositivo USB.
Noi consigliamo assolutamente questo dispositivo, perché in caso di problema alla presa USB, è possibile comunque utilizzare il connettore SAE multifunzione per altri dispositivi. Molti motociclisti acquistano solo questo cavo per i molteplici vantaggi che ne deriva dall’installazione fissa sulla moto.
Connessione mista 5v/12v
In quest’ultimo, a fare la differenza sono la tipologia e quantità di porte disponibile. Essendo una connessione mista, dispone di due distinte porte, una classica USB a 5 volt e una porta DIN (accendisigari) da 12 volt.
A cosa servono due porte?
- Con la porta USB a 5 Volt è possibile connettere diversi dispositivi portatili come smartphone, navigatori, videocamere ed altri.
- Con la porta DIN (accendisigari) a 12 volt vi è la possibilità di collegare dispositivi che richiedono maggiore potenza elettrica, come ad esempio: piccoli compressori, aspirapolvere, scaldavivande, frigo portatile ed altri. Non sappiamo se può tornare utile un dispositivo del genere, ma vi è anche questa possibilità tra le scelte disponibili.
Caratteristiche principali da considerare
- Ricarica rapida: la presa USB è un connettore ormai utilizzato da tutti i dispositivi in commercio. Ma quello che potrebbe variare è la potenza energetica della ricarica. Una presa USB standard potrebbe ricaricare molto lentamente i dispositivi che richiedono una ricarica rapida. Quindi valutare questa caratteristica prima di acquistare un dispositivo.
- Interruttore ON/OFF: accertarsi che il dispositivo abbia una funzione di spegnimento manuale. Gli interruttori permettono di interrompere l’alimentazione che arriva alla presa USB. In seguito verrà spiegato perché è importante questa caratteristica che molti motociclisti sottovalutano.
- Sicurezza: la maggior parte dei dispositivi sono dotati di protezione con fusibile da sovraccarico e da cortocircuito. Questo è un aspetto importante se l’intenzione è passare molte ore in moto con in dispositivi collegati alla presa USB.
- Impermeabile: sebbene quasi tutti i dispositivi USB per moto hanno una chiusura di protezione che li rende impermeabili, verificare le caratteristiche tecniche di sicurezza e la resistenza agli agenti atmosferici.
Caratteristiche secondarie da valutare
- Tipologia di montaggio: la maggior parte dei dispositivi permettono una installazione a manubrio, ma esistono anche mini prese USB che è possibile posizionare in zone nascoste della moto o dietro qualche carena.
- Compatibilità: rispetto alla moto che dovrà ospitare il dispositivo USB, considerare la tipologia di installazione e la quantità di energia elettrica necessaria al corretto funzionamento dei dispositivo (la batteria deve essere da 12 o 24 volt).
- Quantità di porte disponibili: alcuni caricatori hanno disponibile una sola porta, altri due o più prese USB.
- Design: i caricatori USB possono occupare molto spazio, per questo sceglierne uno che abbia un design compatto, rende più facile individuare il posto dove posizionarlo.
- Prezzo: è da sciocchi risparmiare pochi euro sulla sicurezza; acquistare un dispositivo troppo economico che ha un costo inferiore ai 10€ potrebbe creare problemi o avere alcune funzioni mancanti. Mentre quelli oltre i 20€ hanno sicuramente funzioni extra, migliore versatilità, maggiore sicurezza e più potenza energetica.
Installazione porta USB
Dopo aver acquistato un kit completo di prese USB per moto, è possibile procedere all’installazione. All’interno del Kit è contenuto: il caricatore USB, un cavo di collegamento o prolunga, un fusibile di protezione (opzionale), un involucro impermeabile, del nastro adesivo o un applicativo per agganciarlo al manubrio.
1) Individuare posizione
Prima ancora di smontare la moto bisogna individuare dove fisicamente sarà alloggiato il dispositivo di ricarica USB. Le possibilità dipendono dalla tipologia di moto, carene e telaio. Il manubrio è il posto migliore per la maggior parte dei motocicli e scooter, perché sarà vicino lo smartphone o videocamera. Ma è possibile installare il dispositivo anche all’interno di una carena se le moto è una supersportive, su qualche tubolare o telaietto supplementare se le moto è da touring, oppure in qualche cassetto o nel sottosella per gli scooter.
2) Scelta del percorso
Adesso occorre individuare la posizione della batteria, per questo possiamo aiutarci con il manuale. E’ possibile scaricare gratuitamente il manuale d’uso o di officina nella sezione dedicata cliccando qui. Quindi fare prima un test rapido per vedere se la lunghezza del cablaggio sia sufficiente. Poi verificare la grandezza e lo spessore del cavo, e che lo stesso riesca a passare lungo il percorso scelto. Infine, ricordiamo di evitare assolutamente di tenere il cavo penzolante al di fuori del telaio o dove può creare intralcio alle manovre.
3) Montaggio presa USB
Quando si installa un dispositivo cablato, come quello in esame, bisogna fissare prima lo spinotto USB e poi i cavi sulla batteria. Così facendo, il cavo in eccesso che non è possibile eliminare (o tagliare) si può nascondere in qualche cavità nei pressi della batteria, del telaio o all’interno di una carena. Questo è l’unico sistema per evitare che il cablaggio rimanga pendente o possa strapparsi o creare intralcio nelle manovre di svolta del manubrio.
Con il kit in dotazione installare e fissare il caricatore USB nella posizione scelta con il kit in dotazione: manubrio, carena, sottosella o altro luogo.
4) Installazione cablaggio
Una volta trovata la posizione dello spinotto USB e passato il cavo lungo il percorso scelto, occorre collegare il cablaggio alla batteria. Sulla batteria ci sono i poli di collegamento che possono essere colorati o avere dei simboli (+/-) o entrambe le cose.
- Il rosso corrisponde al polo positivo è ha il segno + (più);
- Il nero corrisponde al polo negativo è ha il segno – (meno);
Per collegare basta accoppiare i colori o i simboli, non vi è cosa più semplice. Quindi, rosso con rosso e nero con nero, positivo con positivo e negativo con negativo. Sbagliare questo è molto, ma molto difficile.
4.1) Collegamento alla batteria
- Per collegare gli spinotti della presa USB, bisogna rimuovere delicatamente i perni a croce (X) o esagonali, che sono ai due lati della batteria.
- In questa fase prestare molta attenzione a non perdere il dado sottostante che serve ad avvitare il perno.
- Una volta sfilato il perno, individuare il poli.
- Inserire gli spinotti che di solito sono a forma di anello piatto.
- Installare il:
- polo nero sul negativo (-)
- polo rosso sul positivo (+)
- Avvitare il perno che ferma i cavi della moto e quelli della presa USB
- Verificare che il caricatore sia funzionante, altrimenti staccare tutto e riprovare con la procedura.
- Controllare che il fusibile e l’interruttore (On/Off) si trovi in posizione accessibile e non sia incastrato tra le carene.
Poiché è l’unica cosa che è possibile sbagliare, ricapitoliamo un ultima volta la posizione dei poli sulla batteria:
il cavo rosso (+) del dispositivo USB viene collegato al positivo (+) della batteria;
il cavo nero (-) del dispositivo USB andrà collegato il negativo (-) della batteria. Chiarito questo ultimo e fondamentale passaggio, il lavoro è completato.
5) Verifica finale
Il caricatore USB è correttamente installato e pronto all’uso. Prima di dormire sogni tranquilli effettuare un ultima verifica: non ci devono essere falsi contatti tra i poli, quindi i terminali devono essere stretti e non dovranno muoversi; il cavo in eccesso non deve essere di intralcio nelle manovre di svolta del manubrio; il dispositivo non deve creare fastidio nella lettura della strumentazione (contachilometri).
Solo dopo aver effettuato un ultimo controllo possiamo collegare i nostri dispositivi e partire. Di seguito ci sono le domande e le risposte più comuni, le cose che non bisogna fare e ulteriori nozioni per l’installazione della presa USB su una moto d’epoca.
Il caricatore USB scarica la batteria della moto?
La risposta è Si. All’interno del dispositivo USB vi è un trasformatore di corrente che converte la tensione da 12 volt a 5 volt. Pertanto, in questo processo di trasformazione, il dispositivo assorbe una piccola quantità di corrente in ogni momento, anche quando non è collegato nulla. L’assorbimento avviene anche quando la moto è spenta, questo perché il dispositivo è collegato direttamente alla batteria e non legge se la moto è accesa o spenta.
Anche se la quantità di corrente assorbita è molto bassa, si consiglia acquistare un dispositivo che è dotato di interruttore di alimentazione “on/off”. Si possono rilevare problemi alla batteria solo se la moto viene lasciata ferma per settimane o addirittura mesi. Ma per un uso quotidiano della moto, il dispositivo non riuscirà a scaricare o creare problemi alla batteria.
Presa USB su moto d’epoca
Le moto d’epoca oggi giorno vengono chiamate vintage. Alcune di queste hanno problemi elettrici che generano sbalzi di corrente, quindi è buona norma dotarsi di un dispositivo USB con protezione dalla sovratensione e cortocircuiti con fusibile.
Prima di acquistare il caricatore USB, verificare la tensione nominale della batteria della moto. Le maggior parte dei motocicli in commercio degli ultimi vent’anni, hanno un sistema elettrico che prevede una batteria da 12 volt. Tuttavia le moto d’epoca, storiche e molto vecchie, potrebbero avere sistemi elettrici con batteria a 6 volt. Molto rari, ma è bene fare una piccola verifica e leggere il voltaggio scritto sulla batteria prima di acquistare il prodotto.
Consigliamo di leggere: differenza tra moto d’epoca e moto di interesse storico
Domande e risposte
- Posso installare il caricatore USB su tutte le moto e scooter?
- Si, previo verifica della compatibilità rispetto alla tensione (voltaggio) della batteria.
- Il dispositivo USB scarica la batteria?
- Si, ma in quantità minima e poco rilevante.
- Posso inserire diversi dispositivi USB sulla stessa moto?
- Si, non vi è un limite sulla quantità di dispositivi.
- Il dispositivo è impermeabile?
- Si, alcuni hanno un cappuccio di protezione per chiudere lo spinotto, altri hanno un’alta resistenza alla pioggia anche senza copertura.
- E’ possibile collegare uno smartphone a ricarica rapida su un dispositivo USB standard?
- Si, l’inconveniente è che la ricarica sarà più lenta e non si sfrutterà la “ricarica rapida” che è dotato lo smartphone.
- Si può caricare il cellulare quando la moto è spenta?
- Si, il dispositivo USB è semper attivo perché collegato direttamente alla batteria.
- Quando è consigliabile caricare i dispositivi tramite USB?
- Quando la moto è a motore accesso.
- Se i cavi vengono collegati in modo errato o invertiti?
- Nessuna paura, avviene un corto circuiti e il fusibile si brucia.
- Cosa succede se avviene un cortocircuito?
- Il fusibile interno si brucia e viene interrotta la connessione, salvando la moto e il dispositivo da surriscaldamento.
- E’ possibile sostituire solo il fusibile?
- Si, le dimensioni sono standard, bisogna acquistare un fusibile in vetro dell’amperaggio richiesto. Quindi verificare le istruzioni, di solito questi dispositivi utilizzano un fusibile in vetro da 10 ampere che da un rivenditore ha un costo che si aggira su circa 1 €
Dispositivo consigliato
Se utilizziamo la moto per viaggiare in Europa con accessori che richiedono connessione a 12 volt, allora la nostra scelta deve cadere sul dispositivo polivalente con doppia presa, una USB da 5 volt e una DIN (accendisigari) da 12 volt. Dotato di interruttore che scollega l’alimentatore e evita lo scarico della batteria quando la moto viene lasciata spenta per più di una settimana. In ultimo, deve possedere il fusibile di protezione da sovratensione e cortocircuito.
Per tutti gli altri che utilizzano i soliti dispositivi con connessione USB, consigliamo di acquistare un dispositivo a doppia presa, così da poter caricare due dispositivi nello stesso momento. In questo caso si eviterà di dover ricaricare un dispositivo quando la moto è spenta.
Conclusioni e cose da evitare
Dopo tutto le raccomandazioni fatte in precedenza le cose da evitare sono poche. Evitare di utilizzare il caricatore per lo smartphone o altri dispositivi quando la moto è a motore spento. Non invertire i colori quando si collega il dispositivo alla batteria, perché si manderà in cortocircuito l’impianto USB (non la moto) e bisognerà acquistare un nuovo fusibile. Evitare di lasciare i cavi troppo lunghi e accertarsi che la presa USB non dia fastidio quando si muove il manubrio a destra e a sinistra.