Differenze e Tipologie di frizioni per moto

tipologia frizione
tipologia frizione

In questo articolo scopriremo le diverse tipologie di frizioni utilizzate nelle moto, che è il componente fondamentale che collega l’albero motore alla trasmissione. Esamineremo le due principali categorie di frizioni – quelle a bagno d’olio e quelle a secco – e le loro sottili differenze in termini di prestazioni e utilizzo. Approfondiremo le caratteristiche distintive delle frizioni multi-disco, centrifughe e antisaltellamento, fornendo agli appassionati di moto e agli esperti del settore una guida dettagliata su come questi sistemi influenzano l’esperienza di guida.

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Frizione a bagno d’olio

Iniziamo con l’esaminare la frizione a bagno d’olio, largamente utilizzata nelle moto sia con cambio automatico che manuale. Come suggerisce il nome, questa frizione è immersa direttamente nell’olio motore. Sebbene il suo funzionamento sia simile a quello delle frizioni a secco, che analizzeremo successivamente, la frizione a bagno d’olio è preferita nella maggior parte delle moto disponibili in commercio, grazie ai numerosi benefici offerti da questo tipo di lubrificazione.

Interessante notare come diverse case motociclistiche, che tradizionalmente erano molto fedeli alla frizione a secco, stiano ora dirigendosi verso il sistema a bagno d’olio. Per capire perché le aziende hanno fatto questa scelta ingegneristica, vediamo i vantaggi e gli svantaggi che portano le frizione a Bagno d’Olio.

frizione a bagno d'olio per uso motociclistico
  • Vantaggi:
    • l’olio migliora la lubrificazione, di conseguenza ci sarà minore usura delle parti in contatto, dovuto dal basso attrito dell’olio
    • raffreddamento più efficace, perché l’olio dissipa calore
    • l’aggancio della frizione è più fluido, l’olio aiuta l’innesco degli ingranaggi
    • minore rumore, il Carter e l’olio attenuano il propagarsi del suono
    • ha una durata maggiore rispetto a quella a secco, l’olio tiene l’ingranaggio sempre lubrificato, soprattutto nei periodi di lunga sosta.
  • Svantaggi:
    • L’olio fa attrito tra le parti in movimento, la frizione viene rallentata ed il motore perde un po di potenza (la perdita di potenza è molto contenuta)
    • I residui dovuti dall’attrito della frizione e dei dischi si mescolano all’olio motore, inquinando il liquido (questi residui dovrebbero essere fermati dal filtro dell’olio).
    • La sostituzione è molto più macchinosa, dovuto proprio dal contenitore e dall’olio.

Frizione a secco

frizione a secco per motocicli

Come suggerisce il nome, la “frizione a secco” non è bagnata dall’olio. Il funzionamento della frizione è identico a quello a bagno d’olio. La differenza principale è molto evidente, poiché la frizione è fuori dall’apparato motore, e sugli alberi ci sono delle guarnizioni per tenere l’olio all’interno del motore. Le frizioni a secco vengono usate ancora da molte moto, anche se le case produttrici stanno valutando il passaggio a quelle bagnate d’olio, tra cui la italianissima Ducati. Adesso vediamo cosa caratterizza la frizione a secco, è quali sono gli svantaggi rispetto a quelle bagnate dall’olio.

  • Vantaggi:
    • Facilità nella sostituzione e manutenzione della frizione
    • I residui prodotti dalla frizione non finiscono per contaminare l’olio motore
    • Si elimina l’attrito che l’olio produce sulla frizione, ne consegue un aumento di potenza
    • Svantaggi:
    • Molto rumorosa, il classico ticchettio è conosciuto dai Ducatisti
    • Surriscalda rapidamente le parti in attrito
    • Usura maggiore rispetto a quella a bagno d’olio
    • L’aggancio della frizione e di conseguenza la partenza della moto, non è molto fluida

Ulteriori differenze

Il compito di controllare la potenza del motore che finisce alle ruote, viene svolto dalla frizione. Questo dispositivo, che sia a bagno d’olio o a secco, svolge un compito importantissimo ed è sempre sotto tensione. Generalmente tra quest due che abbiamo visto, vengono preferite quelle a bagno d’olio, per i vantaggi che abbiamo appena evidenziato. Di seguito mostreremo le diverse tipologie di frizioni, le caratteristiche che le distinguono e come svolgono il proprio lavoro.

Frizione multi-disco

  • La frizione più comune
  • Disponibile a bagno d’olio e a secco
  • Quella a bagno d’olio contiene maggiori numeri di dischi, rispetto a quella a secco

Le frizioni multidisco, disponibili sia nella variante a bagno d’olio che a secco, sono composte da una serie di dischi di acciaio alternati a dischi di attrito. Questi ultimi, dotati di alette lungo la circonferenza esterna, si incastrano nel cestello collegato all’albero motore, formando ciò che è noto come il ‘pacco frizione’. Le molle elicoidali, posizionate esternamente, mantengono uniti i dischi garantendo un contatto costante.

In fase di passiva o comunemente chiamata condizione di riposo (con la marcia innestata e la leva della frizione rilasciata) le piastre di attrito (1) sono in contatto con quelle d’acciaio (2). In questo caso il pacco frizione (1+2), grazie anche alla pressione delle molle (7) e a quelle dello “spingidisco” (4), diventa un unico blocco. Così facendo, la rotazione dell’albero motore viene trasferita direttamente alla trasmissione, e di conseguenza alla ruota posteriore che farà muovere la moto. (Vedi immagine)

In fase attiva (quando la leva della frizione viene azionata) le molle elicoidali (7) vengono compresse e le piastre di attrito (1) vengono distanziate da quelle d’acciaio (2). In questo caso i due blocchi di piastre ruoteranno liberamente le une dalla altre. Pertanto verrà annullato il trasferimento delle rotazione, delle piastre dell’albero motore (1) a quelle di acciaio (2) collegate alla trasmissione, e di conseguenza alla ruota posteriore. (Vedi immagine che segue)

schema frizione
  1. Disco d’attrito
  2. Disco acciaio
  3. Campana frizione (agganciata ai dischi d’attrito)
  4. Piastra spingi-disco
  5. Mozzo frizione (agganciato ai dischi d’acciaio)
  6. Asta
  7. Molle frizione
  8. Molla anti-vibrazione

Frizione antisaltellamento

  • Utilizzo sportivo
  • Funzionamento simile alla frizione multidisco, a parte per lo “scalino”
  • Controlla la ruota posteriore in fase di rallentamento
  • Aiuta a non bloccare la ruota posteriore nelle frenate brusche

La frizione antisaltellamento è un dispositivo moderno, che nasce per un utilizzo sportivo, ma non è difficile trovarla su moto stradali. Questa frizione è essenziale per le moto che hanno un forte freno motore e nello sport motociclistico. Perché, fa in modo che il pilota possa frenare bruscamente, scalando marcia con velocità, senza che il “freno motore” possa mandare in blocco la ruota posteriore. Questo arresto improvviso della ruota, creerebbe il classico saltellamento del posteriore. Questo rallentamento repentino, in uno al saltellamento della ruota, potrebbe sbilanciare il pilota che sta per affrontare una curva.

Di frizioni antisaltellamento ne esistono di diversi tipi, ma quella più comune è a “rampa”. In sostanza, incorporate nel cestello e nello spingidisco, sono presenti delle rampe. Queste hanno la capacità di consentire un movimento di slittamento tra il cestello e lo spingidisco. Questo avviene quando il “freno motore” agisce con troppa energia. Questo slittamento tra le parti, fa in modo che lo “spingidisco” si allontani dal cestello, rilasciando la pressione tra i dischi in contatto (vedi immagine). L’allontanamento dei dischi, consentente un movimento libero della frizione, evitandone il saltellamento del postriore.

Frizione Centrifuga

frizione a centrifuga per scooter e moto con cambio automatico

La frizione centrifuga, spesso definita come ‘frizione automatica’, sfrutta la forza centrifuga per attivare o disattivare la connessione con l’albero motore. Il suo ruolo è simile a quello delle frizioni tradizionali: collegare l’albero motore alla trasmissione. Questo tipo di frizione è comune negli scooter, nelle mini-moto e anche in alcuni veicoli industriali e militari. A differenza delle frizioni a disco, la frizione centrifuga utilizza una campana (o cestello) e una frizione centrifuga.

Le alette o ‘scarpette’ situate all’estremità della frizione, in posizione di riposo, sono tenute chiuse da molle di resistenza. Man mano che aumentano i giri del motore, le molle si allentano permettendo alle alette di aprirsi. Quando il motore raggiunge una certa velocità, le alette si estendono completamente e si agganciano automaticamente alla campana che le copre. Riassumendo, il funzionamento della frizione centrifuga può essere descritto attraverso i seguenti movimenti principali:”

  • La frizione si trova all’interno di una campana
  • La Frizione aumenta la rotazione e la campana è ferma
  • La rotazione spinge le alette verso l’esterno
  • Le alette entrano in contatto con la campana
  • La campana, grazie all’attrito delle alette, ruota alla stessa velocità della frizione.
  • La frizione trasferisce in automatico la potenza del motore, alla campana, e di conseguenza alla catena o cinghia.

Approfondisci con “il funzionamento di una frizione