Ogni componente di una moto ha una funzione specifica, ma forse tra i più importanti e vitali troviamo i freni. Essi, risultano indispensabili per rallentare e fermare in sicurezza e nel minor spazio possibile la moto o lo scooter. Sebbene il freno anteriore offra maggiore potenza frenante, il freno posteriore ha un suo perché ma viene spesso trascurato. Ogni motociclista, ha un approccio personale all’uso del freno posteriore. Questo dipende da vari fattori come l’esperienza, lo stile di guida, la tipologia di veicolo (che sia moto o scooter) e le condizioni stradali solite percorse.
I freni posteriore sembrano messi in secondo piano, poiché quelli anteriori offrono una potenza frenante così elevata da rendere quelli posteriore quasi “noiosi”. Alcuni motociclisti trovano facile da usare il freno posteriore in particolari circostanze, mentre altri lo evitano completamente. L’obbiettivo di questo articolo non è discutere su chi abbia ragione, ma piuttosto sottolineare l’importante e la versatilità del freno posteriore. In questo articolo vedremo come utilizzare al meglio il freno posteriore per migliorare le prestazioni, quando è consigliato l’uso e quando se ne può fare a meno.
Le moderne moto montano il freno anteriore, azionabile tramite la leva posta sul lato destro del manubrio. Il freno posteriore, invece, è controllato dal pedale situato sul lato destro della moto. Tuttavia, gli scooter, non avendo pedali e marce, hanno la leva del freno anteriore alla sinistra del manubrio poiché manca quella della frizione.
Partizione della frenata
Secondo la “Fondazione per la Sicurezza in Moto” degli U.S.A. (sito ufficiale: MSF-USA.org), che ha condotto test su moto e scooter, ha determinato numericamente la distribuzione e la forza degli impianti frenanti sulle due ruote. La ricerca ha rilevato che una moto o scooter distribuisce una potenza frenante di circa il 70% alla ruota anteriore e per il restante 30% è fornito dal freno posteriore.
Questo è un valore teorico, infatti, è importante sottolineare che si tratta di un valore teorico. Difatti, esistono diverse variabili che possono influenzare sulla partizione di frenata, tra cui:
- tipologia di veicolo: uno scooter potrebbe avere una distribuzione diversa dei freni, come una moto sportiva da una da touring.
- velocità: più alta è la velocità, maggiore sarà il peso che si sposta sull’avantreno (anteriore), e maggiore sarà la potenza frenante dei freni anteriori. In alcuni casi, questa potrebbe raggiungere una partizione della frenata del 95% all’anteriore e solo 5% al posteriore (di seguito vedremo quando).
- fondo stradale: su superfici sconnesse, sabbiose o fangose, la frenata potrebbe essere ripartita in circa 55% all’anteriore a 45% al posteriore. In determinate situazioni, questi valori potrebbero invertirsi, con una distribuzione della forza frenante del 40 % all’anteriore e del 60% al posteriore.
Altre variabili sono da considerare, e includono il tipo di pneumatici, la pendenza della strada e le specifiche tecniche dell’impianto frenante.
Pista
Durante una frenata ad alta velocità, l’alleggerimento della ruota posteriore può aumentare il rischio di blocco. Un blocco della ruota posteriore può causare uno scivolamento laterale e, se la ruota dovesse improvvisamente ritrovare aderenza, potrebbe portare a una potenziale perdita di controllo e il motociclista potrebbe finire oltre il manubrio, con conseguenza caduta al suolo.
I motociclisti più esperti che praticano da anni le piste sanno quanto sia importante gestire i freni con precisione. Mentre molti si affidano prevalentemente al freno anteriore, soprattutto tra i cordoli in pista, per minimizzare il rischio di bloccare il posteriore nelle frenate più intense, altri hanno compreso il ruolo importante che ha il freno posteriore.
Nonostante la maggiore potenza del freno anteriore, evitare del tutto l’uso del freno posteriore può non essere sempre la soluzione migliore. L’utilizzo bilanciato dei freni consente di mantenere una posizione ottimale, con le punte dei piedi sulle pedane, permettendo una maggiore inclinazione in curva e una guida più fluida e controllata.
Il freno anteriore potrebbe non bastare
In generale, quando si vuole effettuare una frenata decisiva o una staccata prima di entrare in curva, si punta tutto sul freno anteriore. Se abbinato a un buon freno motore, si può ottenere una frenata potente ed efficiente. Per farlo però, occorre scalare una marcia prima di iniziare la frenata.
Una corretta procedura di frenata, senza l’utilizzo del freno posteriore, prevede l’uso del cambio. Si tira la frizione, si scalano una o due marce prima di iniziare la frenata, poi si inizia a frenare energicamente con l’anteriore e contemporaneamente si rilascia la frizione. L’operazione deve avvenire in un tempo ridottissimo. In questo modo il motore sale di giri, il freno motore si attiva un attimo prima e si permette di far rallentare anche la ruota posteriore. Questa frenata, se effettuata velocemente, permette di ridurre la rotazione della ruota posteriore senza l’uso del freno posteriore.
E’ bene non frenare mai tenendo premuta la leva della frizione, anche se utilizziamo solo l’anteriore. Questa regola vale per tutti i veicoli, auto e moto. Sugli scooter non c’è alcun rischio, perché la frizione è automatica e si disinserisce solo a giri del motore molto bassi.
Quando non usare il freno posteriore
Molti motociclisti, ma soprattutto piloti che corrono in pista, utilizzano raramente il freno posteriore, e il motivo è semplice. Quando si inizia la staccata prima di immettersi in curva, si aziona con decisione il freno anteriore. Questo freno è molto potente, al punto da sollevare, più o meno sensibilmente, la ruota posteriore. In sostanza, in quel preciso momento, il posteriore sta letteralmente galleggiando sull’asfalto.
Non c’è molto da fare in questo frangente: il freno posteriore sarebbe inutile, se non addirittura pericoloso. Se lo si usasse, si bloccherebbe la ruota posteriore che inizierebbe a saltellare, creando squilibrio nella moto, surriscaldamento e usura anomala nello pneumatico.
Frenare in pista in modo efficiente
Sebbene il motivo per cui molti motociclisti evitano di utilizzare il freno posteriore possa sembrare evidente dal paragrafo precedente, la realtà è molto più particolare. Fermiamoci un attimo e riflettiamo: se tu, come molti, non fai uso del freno posteriore, dovresti chiederti perché i piloti professionisti lo utilizzano prima di una staccata?!
Durante una frenata energica o d’emergenza, l’uso del freno posteriore può, se non gestito correttamente, compromettere la guida. Tuttavia, un leggero tocco sul pedale del freno posteriore, eseguito prima di iniziare la frenata con quello anteriore, può ottimizzare notevolmente la staccata. Questo piccolo gesto, effettuato qualche istante prima di azionare il freno anteriore, contribuisce a mantenere la moto più stabile. Infatti, l’azione combinata dei freni permette una distribuzione del peso più equilibrato, evitando un improvviso spostamento del baricentro e della dinamicità della moto.
Bilanciamento
Il baricentro di un motociclo rappresenta la parte dove teoricamente si concentra il peso della moto. In condizioni di staticità, come quando la moto è parcheggiata, il baricentro si trova in prossimità del motore. Ma quando ci si muove, il baricentro si sposta modificando l’assetto della moto.
Durante l’accelerazione, il baricentro tende a spostarsi verso la parte posteriore della moto, al contrario, in fase di frenata, si sposta nella parte anteriore della moto. Immaginiamo quindi di passare da un’accelerazione, con il baricentro spostato posteriormente, a una frenata energica che lo sposta anteriormente: in questo breve lasso di tempo, la moto subisce uno sbilanciamento. Per limitare questo e rendere lo squilibrio meno marcato, è consigliabile utilizzare il freno posteriore poco prima di azionare quello anteriore.
Quindi, prima di iniziare a staccare, è bene appoggiare leggermente il piede sul pedale del freno posteriore. Questa azione consente una transazione del peso più morbida e una moto più bilanciata. Il risultato? Frenate più potenti, efficiente e più tardi possibili, che si traducono in una maggiore velocità e minor tempo sui giri di pista. E’ importante sottolineare che le moto di ultima generazione, sono dotate di innovativi dispositivi di sicurezza come l’IMU e non richiedono particolari interventi da parte del pilota: sarà la centralina elettronica a gestire la potenza di frenata in modo ottimale.
Migliorare l’accelerazione
Potrebbe sembrare strano, ma il freno posteriore ha un ruolo fondamentale nell’ottimizzare l’accelerazione, soprattutto su moto con una potenza di almeno 130 CV. Questo non è un mito né una semplice teoria, ma è semplicemente una questione meccanica.
Quando si accelera su una moto molto potente, il baricentro si sposta verso il posteriore, provocando un alleggerimento dell’anteriore che tenderà a galleggiare, o in alcuni casi, a impennare. In situazioni come queste, per contrastare “l’impennata di potenza”, si può scegliere di ridurre l’accelerazione o in alternativa, si può scegliere di utilizzare il freno posteriore.
I motociclisti che vanno spesso in pista con moto dotate di un’elettronica limitata, spesso non dispongono di sistemi come l’Anti-Wheelie (anti- impennata). Pertanto, sanno bene che per mantenere alta la velocità e accelerare al massimo senza che la moto si impenni, devono applicare una leggera pressione sul freno posteriore. Questo aiuta a mantenere la ruota anteriore a contatto con l’asfalto. Solo una volta raggiunta una velocità adeguata e con la ruota anteriore ben ancorata al suolo, si può rilasciare il freno posteriore e sfruttare tutta la potenza del motore.
Controllare i giri del motore
Il freno posteriore, quando utilizzato correttamente, ha un duplice scopo: stabilizzare la moto e prevenire una drastica riduzione dei giri del motore. In alcune situazioni, potrebbe sembrare naturale rallentare semplicemente rilasciando l’acceleratore. Tuttavia, questa azione porta a una diminuzione dei giri del motore e la moto rallenta. Poi quando si decide di accelerare nuovamente, si rischia di perdere fluidità nella risposta del motore.
Molti piloti esperti che praticano le piste, adottano una tecnica specifica: azionano il freno posteriore mantenendo al contempo una pressione costante sull’acceleratore. Questo metodo consente di ridurre la velocità pur mantenendo stabile il regime del motore. Il risultato? Una ripresa più energica e un’accelerazione più omogenea. Questa tecnica, oltre a ottimizzare le performance in pista, può rivelarsi preziosa anche nella guida di tutti i giorni, in particolar modo durante la percorrenza di curve strette.
Percorrenza di curva
Quando si percorrono strade tortuose e ricche di curve, l’uso del freno posteriore per apportare lievi correzioni alla velocità può essere fondamentale per mantenere la traiettoria ideale. In MotoGP, i piloti utilizzano il freno posteriore in curva proprio per: correggere la traiettoria in percorrenza e raggiungere il punto di corda alla massima velocità possibile.
Frenare con l’anteriore durante la percorrenza di una curva può essere estremamente rischioso. Se si decidesse di azionare il freno anteriore in curva, a causa di una combinazione di effetti fisici (come l’effetto giroscopico, l’effetto centrifugo e l’avancorsa), la moto tenderebbe a proseguire in direzione rettilinea. In pratica, la moto si raddrizzerebbe, cercando di abbandonare la traiettoria curvilinea in favore di una direzione più retta.
Per prevenire tale comportamento, è consigliabile esercitare una leggera pressione sul freno posteriore, questo permette di regolare la traiettoria della curva come desiderato. Se la traiettoria risulta troppo esterna, si può intervenire sul freno posteriore per stringerla; se invece è troppo interna, è opportuno agire sull’acceleratore per allargarla. Questo è particolarmente importante quando la moto è inclinata al massimo: in tali circostanze, il freno posteriore offre una frenata sicura, preservando la stabilità del motociclo.
Pratica
Con una formazione adeguata e una pratica costante, è possibile perfezionare l’abilità nell’uso del freno posteriore per ottenere il massimo dalle prestazioni della moto. Di seguito, alcuni esercizi pratici che possiamo svolgere per familiarizzare con l’uso corretto del freno posteriore:
- Frenate Controllate a Diverse Velocità:
- Livello Base: da una velocità di 25-30 km/h, iniziamo a frenare dolcemente fino a fermarci, utilizzando solo il freno posteriore.
- Livello Intermedio: aumentiamo la velocità a 45 km/h e ripetiamo l’esercizio.
- Livello Avanzato: proviamo a frenare da 60-70 km/h. A queste velocità, noteremo che il controllo del freno posteriore diventerà più critico e richiede maggiore precisione per evitare slittamenti.
- Frenate in Curva:
- Livello Base: percorriamo una curva a bassa velocità e azioniamo delicatamente il freno posteriore per sentire solo come reagisce la moto, senza fermarla o rallentare troppo eccessivamente.
- Livello Intermedio: aumentiamo la velocità e la difficoltà della curva. Noteremo come il freno posteriore può aiutarci a correggere la traiettoria.
- Livello Avanzato: Proviamo a frenare in curva a velocità ancora maggiori, ma sempre in un contesto controllato, privo di pericoli e con carreggiate larghe.
- Frenate Combinando Entrambi i Freni:
- Livello Base: a una velocità di 30 km/h, iniziamo a frenare usando sia il freno anteriore che quello posteriore. Prestiamo attenzione a come la moto si ferma in modo più equilibrato.
- Livello Intermedio: porta la velocità a 60 km/h e ripetere l’esercizio, cercando di ottenere una frenata più fluida e ben controllata.
- Livello Avanzato: introduciamo una curva e combiniamo l’uso di entrambi i freni, come indicato in precedenza, cerchiamo di ottenere una frenata ottimale.
Consigli:
- Praticare gli esercizi in un ambiente sicuro e controllato, come un parcheggio vuoto o una pista privata.
- Indossiamo sempre l’equipaggiamento di sicurezza appropriato, come casco, guanti e abbigliamento protettivo.
- Se possibile, considera l’idea di seguire lezioni con un istruttore qualificato. Un professionista può offrirti feedback preziosi e suggerimenti mirati per migliorare la tecnica personale.
Conclusioni
In definitiva, il freno posteriore rappresenta un alleato indispensabile per ogni motociclista, indipendentemente dal suo livello di esperienza. È essenziale utilizzarlo con precisione e cautela, evitando frenate brusche che potrebbero causare bloccaggi del posteriore. Un’applicazione equilibrata e progressiva del freno posteriore, in sinergia con il freno anteriore, permette una distribuzione ottimale delle forze frenanti, garantendo maggiore controllo del motociclo e incrementando la sicurezza sia su strada che in pista. La pratica costante nell’uso corretto del freno posteriore affina le abilità di guida, rendendo il pilota più competente e preparato. In conclusione, il sottovalutato freno posteriore, è lo strumento che ogni motociclista dovrebbe saper utilizzare al meglio.
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